I rischi lavorativi
Non c’è dubbio che gli insulti meccanici (si intende il sovraccarico biomeccanico da ripetuti microtraumi) interni ed esterni per il rachide durante il lavoro, possa condurre ad uno sbilanciamento del complesso sistema osteo-muscolo-legamentoso della colonna vertebrale. Abbiamo provato a schematizzare questi momenti, i loro effetti e le loro conseguenze sul sistema posturale.
I fattori di rischio lavorativo per la colonna vertebrale sono rappresentati da:
- movimentazione manuale di carichi
- vibrazioni
- posture incongrue (movimenti e torsioni del tronco, movimenti ripetitivi degli arti superiori)
Come prima considerazione occorre dire che una postura viene definita tollerabile quando: non induce sensazione di disagio, fatica o dolore (a breve termine) e non causa patologia morfo-funzionale dell’apparato locomotore (a lungo termine). Il buono stato del disco intervertebrale viene mantenuto solo rispettando la fisiologia di recupero post-lavoro.
Quando restiamo a lungo in posizioni scomposte, la nostra mente cambia l’esatta immagine che ha della colonna e, dopo un certo tempo … considera normale la posizione sbagliata. Per evitare questo danno dobbiamo alternare la vita sedentaria a quella di movimento. Se siamo costretti a stare seduti per lungo tempo è importante appoggiare totalmente il dorso allo schienale, per scrivere dobbiamo inclinare il busto in avanti, a livello delle anche, posando bene i gomiti sul piano di lavoro.
Il lavoro sedentario può essere infatti all’origine di vari disturbi, soprattutto se il posto di lavoro è concepito secondo criteri non ergonomici, ne consegue in molti casi non solo l’insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici, ma anche affaticamento precoce, calo del rendimento, difficoltà di concentrazione, maggior rischio di errori.
Maggiore è il tempo in cui ci si pone in posizione posturale viziata, maggiore è il rischio.
Ecco alcuni segnali posturali che dovrebbero farci riflettere sul loro impatto e su cui si dovrebbe intervenire rivolgendosi ai professionisti della schiena:
- Testa (reclinata, inclinata, protesa, ruotata)
- Tronco (reclinato, inclinato, piegato, ruotato)
- Spalle (sollevate, protese)
- Arti superiori (polso esteso/flesso, gomito esteso/flesso, aperti rispetto al tronco)
- Arti inferiori (cosce non a 90° rispetto al tronco)
- Piedi (Caviglie estese/flesse o girate verso intero/esterno)
La presente valutazione vuole essere semplicemente uno strumento orientativo, comunque più elementi vengono riscontrati più aumenta il rischio posturale.
Clinica della Schiena
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