Valutazione delle discinesie di spalla
La scapola rappresenta l’anello di collegamento tra arto superiore e tronco, funge da base d’appoggio e trasferisce all’arto superiore le forze generate dagli altri distretti corporei. Per discinesia scapolo-toracica si intende un’alterazione del naturale movimento della scapola nei confronti della superficie toracica omolaterale, alterazione che può avere diverse cause.
Per movimento normale intendiamo un rapporto di 1:3 tra movimento dell’omero e movimento della scapola, a partire dai 25° circa di abduzione. La scapola quindi accompagna il movimento dell’omero, per far si che la testa dell’omero non entri in contatto con la superficie ossea dell’acromion e per fornire una solida base di movimento di scivolamento. Se la scapola fosse bloccata, il movimento dell’omero di fermerebbe a circa 75° di abduzione. Ma in questo rapporto, in alcuni soggetti, ci sono delle differenze fisiologiche, anche senza presenza di sintomi o disturbi.
Esistono poi delle differenze patologiche, riconducibili ad una causa:
- frattura di clavicola
- retrazione della capsula posteriore
- tessuti muscolo-tendinei danneggiati
- compressione del nervo sovrascapolare con conseguente atrofia dei muscoli sovraspinato e sottospinato
- …
Dobbiamo quindi accertare qual è la causa della discinesia. È importante una corretta fissazione della scapola al torace, per permettere un movimento efficace dell’arto. Quindi la scapola deve sia fissarsi al tronco, sia muoversi per favorire l’azione della testa omerale.
Esistono delle discinesie statiche e dinamiche, monolaterali e bilaterali, primarie (riguardano tutte quelle discinesie che interessano direttamente la scapola o i muscoli he la stabilizzano) e secondarie (tutte le altre).
La discinesia primaria spesso il dolore non è presente, c’è solo disfunzione, mentre nelle secondarie il dolore è presente ed esso favorisce la discinesia.
Le discinesie si valutano attraverso l’esame obiettivo in statica e dinamica. Dobbiamo valutare il piano sagittale (sappiamo che il dentato anteriore stabilizza), sul piano frontale (sappiamo che è il trapezio a stabilizzare), dobbiamo anche richiedere un movimento sul piano trasversale (rotazioni) per valutare i romboidi. Inoltre dobbiamo chiedere al paziente di muovere l’arto in decubito prono dove gli stabilizzatori vengono maggiormente coinvolti.
La scapola, rispetto alla colonna deve essere orientata con un’inclinazione di circa 3° dall’alto al basso e dall’interno all’esterno. Una posizione opposta, dal basso all’alto e dall’esterno all’interno, indica un deficit del trapezio. La scapola deve andare dalla 2° alla 7° costa, a circa 5-6 cm di distanza dalla colonna (scapole molto distanti dalla colonna possono indicare una distrofia muscolare).
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I ‘‘Centri della Spalla’’
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