La schiena va a scuola!
La schiena va a Scuola: prime regole per rispettarla
In collaborazione con AIFI, Centro Medico Estense & Fisiotecnik
Fonte AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti)
Con il Patrocinio di “CittadinanzaAttiva”
Il presente documento è stato elaborato da un gruppo di Fisioterapisti soci AIFI. I consigli contenuti vanno intesi come semplici suggerimenti di comportamento preventivo e non sostituiscono l’approccio clinico diretto, avente finalità curativa. Si ricorda, in via prudenziale, che i problemi di salute riferiti dai vostri bimbi vanno affrontati con i propri professionisti sanitari di fiducia.
La Schiena va a Scuola: prime regole per rispettarla!
Care Mamme, cari Papà… e cari Insegnanti, a nome dell’Associazione Italiana Fisioterapisti sono lieto di presentarvi questa semplice guida, ideata per fornirvi informazioni e strumenti atti a promuovere comportamenti e stili di vita corretti, utili nella prevenzione delle malattie dell’apparato muscolo-scheletrico (in particolare a livello della colonna vertebrale) dei nostri bambini. Lo slogan scelto, “La Schiena va a Scuola: prime regole per rispettarla!”, vuole essere un simpatico richiamo a porre attenzione ad un momento della vita dei nostri bambini, quello dell’inizio e dei primi anni della Scuola, caratterizzati da importanti fenomeni di sviluppo, quali l’aumento della statura e del peso, e ricordarci come questa fase di crescita sia influenzata da diversi stimoli, tra cui il movimento. Il documento è strutturato in quattro capitoli, nel primo “La Schiena cresce”, possiamo trovare nozioni sulla delicatezza della fase di crescita come momento critico per lo sviluppo di alterazioni della colonna vertebrale. Nel secondo “La Schiena ha qualche problema”, sono illustrati alcuni dei disagi principali in cui può incorrere il nostro bambino, tra cui la Scoliosi, spiegando che cos’è e quanto sia diffusa. Ci accorgeremo comunque che la scoliosi non è l’unica alterazione che colpisce questa fascia d’età, anche i bambini soffrono di mal di schiena per altre problematiche che spesso sottovalutiamo. Il terzo capitolo “La Schiena è sotto esame”, è un primo passo utile all’osservazione della schiena del nostro bambino attraverso l’indicazione di alcuni strumenti/test per rilevare le eventuali deviazioni posturali che si possono presentare, un primo screening di base per aiutarci a tenerla sotto controllo durante il suo sviluppo e capire quanto sia utile rivolgersi ad uno specialista per un consulto diagnostico. L’ultimo capitolo “La Schiena risponde”, contiene le risposte ai quesiti principali di insegnanti e genitori: uso dello zainetto, sport consigliato, strategie per assumere posture corrette, segnali da non sottovalutare, personale sanitario a cui rivolgersi.
La schiena cresce
Il processo di accrescimento si realizza attraverso una serie di cambiamenti che determinano il passaggio dalle caratteristiche del neonato a quelle del bambino, per arrivare alle forme tipiche dell’adulto verso i 20-22 anni. La crescita di un bambino coinvolge il suo aspetto fisico e biologico, intellettivo ed emozionale. Dal punto di vista fisico, il potenziale genetico, di cui ogni soggetto dispone, si evolve secondo le tappe di crescita, basate su un’alternanza tra aumento della statura e quello del peso del soggetto. Molti sono gli stimoli che possono influenzare e promuovere lo sviluppo di un bambino, il movimento è tra quelli più importanti. Proprio grazie al movimento si strutturano e si affinano gli schemi che il bambino utilizzerà per tutta la sua vita, sia quelli dinamici (camminare, correre, saltare, lanciare) che quelli statici (piegare, flettere, oscillare, circondurre…). Durante lo sviluppo, la crescita avviene in modo sfalsato tra la parte destra e sinistra del corpo, comportando un’assimetria temporanea negli arti, di solito annullata nel giro di 6 mesi. Attenzione quindi all’uso di rialzi in questa fase di crescita. Per quel che riguarda le vertebre, la loro forma sarà tanto più normale quanto più saranno applicate correttamente le forze esterne, rappresentate dal peso del corpo, dalle posizioni più frequentemente usate e dall’azione dei muscoli. Una vertebra sottoposta a forti pressioni che agiscono solo su una parte di essa infatti, tende ad assumere la forma di un cuneo e più vertebre a cuneo danno luogo ad un dismorfismo, cioè ad una alterazione della forma della colonna. Per quanto riguarda lo sviluppo psicomotorio invece, il bambino in prima e seconda elementare acquisisce nuove capacità sia motorie sia relazionali, importanti per lo sviluppo della sua personalità. È vivace e curioso e ha la necessità di conoscere il suo corpo, scoprire quello che può fare nell’ambiente e in relazione con gli altri bambini, i movimenti però sono bruschi e incontrollati a causa della forza muscolare scarsa e disorganizzata. Dagli 8 ai 10 anni il bambino è in grado di controllare meglio i diversi segmenti del corpo nel corso dei movimenti, è capace di collegare l’immagine visiva di se con le proprie sensazioni e i gesti che vuol fare. È in grado di muovere in modo indipendente gli arti e la parte destra e sinistra del corpo. È per tale motivo che prima di quest’età risulta abbastanza difficile impostare programmi di esercizi specifici.
La Schiena ha qualche Problema
Come abbiamo visto, la crescita fisiologica del corpo umano è un continuo susseguirsi di equilibri precari e modifiche strutturali. Per questo risulta difficile delineare una separazione netta tra fisiologico, cioè normale, e patologico, cioè legato ad una malattia. L’esempio classico è la scoliosi, che è una deviazione complessiva della colonna vertebrale dal suo normale allineamento, se essa ha un angolo inferiore a 10° viene considerata non patologica. Ogni fase dello sviluppo presenta un tipo di accrescimento diverso con problemi differenti, è un concetto che genitori e insegnati dovrebbero tener presente così da evitare inutili allarmismi. Qualora il ragazzo mostrasse un accrescimento scorretto o presentasse segni o sintomi sospetti, si consiglia una prima valutazione da uno specialista del settore (medico e/o fisioterapista). La valutazione e la diagnosi precoce sono essenziali per ridurre al minimo l’entità del potenziale problema. Di seguito vengono descritti alcuni tra i problemi più comuni della colonna vertebrale, con una serie di suggerimenti su come agire in caso di dubbi. La parola d’ordine è niente panico! Comunque, se sorgono dubbi o paure, un consulto con una persona del settore può essere importante per affrontarli. In particolare, in caso di presenza di assimetrie o curvature importanti, o se un dolore dura a lungo. Bisogna inoltre tenere sempre presente che ogni intervento sullo sviluppo del bambino sarà tanto più efficace quanto più rispettoso della sua psiche e del suo contesto sociale.
Il mal di Schiena
I ragazzi, come gli adulti, possono incorrere in dolori lombari non derivanti da un problema serio. In questo caso si devono ricercare i fattori di rischio che possono aumentare una piccola disfunzione o un’infiammazione di un tessuto (ossa, muscoli, legamenti, tendini, nervi ecc..) e generare dolore. Ques’ultimo può essere provocato da cause diverse, nella fase di sviluppo gi adattamenti posturali sono soggetti a continui cambiamenti dettati da fattori di rischio che possono aggravare e generare il mal di schiena. Obesità ed eccessiva elasticità delle articolazioni non sono rilevanti, in base alle attuali conoscenze scientifiche, mentre l’inattività e la partecipazione ad attività sportive molto intense potrebbero essere compresi tra i fattori di rischio. Non è chiaro se il mal di schiena sia dovuto alla scarsa forza muscolare, mentre è certo che il potenziamento dei muscoli non previene il mal di schiena. Si è visto invece, che il controllo e la coordinazione muscolare sono importanti per risolvere la lombalgia presente e per prevenire quella futura. Attenzione alla postura seduta scorretta, si sa per certo che scatena dolori lombari nell’adulto, ma anche nei bambini che riferiscono mal di schiena si è riscontrato che spesso, mantengono per troppo tempo questa posizione. Ad esempio per giocare ai videogiochi (flessione). I dati disponibili non sono perfettamente sovrapponibili, tuttavia dagli studi emerge l’importanza che nel caso venga prospettato un trattamento fisioterapico, questo sia volto al miglioramento del controllo neuromuscolare, alla stabilità articolare, all’equilibrio e alla coordinazione, tenendo sempre in considerazione non solo il punto di vista fisico-corporeo ma anche la sfera psicologica, sociale e l’interazione con l’ambiente che sta intorno al ragazzo. ATTENZIONE! Se il mal di schiena è estremamente intenso, se coinvolge anche le gambe, se dura oltre 20 – 30 giorni, allora sarà importante rivolgersi ad uno specialista di problemi della colonna per fare le opportune valutazioni.
La Scoliosi
Per scoliosi s’intende una modificazione sul piano frontale (visione da dietro). È una deformazione tridimensionale (cioè in tutti e tre i piani dello spazio) della colonna vertebrale, le vertebre si inclinano di lato, ruotano su se stesse e le curve che si vedono di lato tendono ad appiattirsi. La scoliosi più diffusa è quella idiopatica (più dell’80 % dei casi), cioè quella di cui non si conosce la causa e che sembra essere determinata da un insieme molto variabile di fattori, tra cui quelli di tipo genetico. Le scoliosi vengono classificate in base al numero di curve e alla loro posizione oppure a seconda del periodo in cui vengono scoperte. In media la scoliosi colpisce il 2-2,5 della popolazione, ma solo lo 0,23% ha bisogno di un trattamento più complesso di esercizi specifici. Per essere sicuri della presenza di una scoliosi conclamata bisogna verificare se vi è il gibbo, successivamente si dovrebbe fare un controllo radiografico, eseguito si in piedi (di fronte e di lato), che in posizione sdraiata, per escludere una semplice deviazione posturale. Queste indagini però, vengono prescritte solo dopo una visita da un medico specialista che evidenzia segni decisamente sospetti. È importante individuare la scoliosi sul nascere per ridurre il suo progressivo aggravarsi e avviare al trattamento precoce i soggetti a rischio. Una prima valutazione può essere fatta anche da persone non esperte, come insegnanti o genitori, a cui si può insegnare che cosa osservare. È buona abitudine controllare periodicamente la postura, soprattutto nei periodi della crescita che corrisponde alla fase potenzialmente più pericolosa per l’insorgenza di questa patologia: nelle femmine all’incirca nel periodo delle prime mestruazioni e nei maschi nella fase del cambio del timbro della voce. In caso di scoliosi il trattamento è lungo ed impegnativo, i bambini e le loro famiglie dovranno fare affidamento su specialisti che li aiuteranno e sosterranno attraverso un trattamento personalizzato. La scoliosi può permettere comunque una normale vita sociale e sportiva.
Gli atteggiamenti scoliotici
Gli atteggiamenti scoliotici sono delle alterazioni della forma del tronco non strutturate, questo significa che non dipendono da una deformazione delle vertebre. Per questo le indicazioni che arrivano dalle linee guida sono di non imporre al soggetto un trattamento sanitario ma di orientarlo solo ad uno stile di vita più attivo, per migliorare la funzione della muscolatura di sostegno. Fare sport quindi, è utile per rendere più efficienti i sistemi di controllo posturali.
Il dorso curvo
Il dorso curvo è un differente tipo di deviazione vertebrale, il tratto dorsale della colonna si flette eccessivamente in avanti e modifica la normale conformazione della colonna vertebrale. Il trattamento per la forma più comune (quella idiopatica) consiste in un programma di esercizi specifici organizzati allo scopo di migliorare la resistenza muscolare, l’elasticità della colonna e la coordinazione motoria. Oltra agli esercizi è essenziale sottolineare l’importanza di sforzarsi di modificare le posizioni utilizzate nella vita quotidiana. ATTENZIONE! Non confondere la postura in cifosi e chiusura di spalle, assunta occasionalmente, con una patologia seria, anche se un continuo atteggiarsi in flessione dorsale potrebbe creare le basi per una futura rigidità. Per questo bisogna sempre considerare eventuali problemi psicologici p sociali che portano il ragazzo a “chiudersi su se stesso”. Dall’inizio della fase puberale è consigliabile la valutazione della mobilità della schiena e della misura della profondità delle curve effettuata mediante un test specifico.
La Schiena è sotto esame
In una prima valutazione della schiena dei ragazzi è raccomandato ai genitori di fare:
- Valutazione del gibbo. Si effettua esaminando il ragazzo senza maglietta e a piedi scalzi. Lo si invita a flettersi in avanti, tenendo le ginocchia dritte e chinando prima la testa e poi il tronco con le braccia rilassate, ma le mani unite. In questa posizione si può mettere in evidenza la presenza di un gibbo, vale a dire una sporgenza sulla schiena da un lato della colonna vertebrale.
- Assimetria in altezza delle spalle
- Assimetria in senso di sporgenza delle scapole
- Alterazione della forma del torace o sporgenza delle costole
- Assimetria in altezza del bacino
- Riduzione od accentuazione delle normali curve alla osservazione laterale
- Sbilanciamento laterale del tronco
- Assimetria della lunghezza degli arti inferiori
- Dolore alla schiena
- Valutazione del “Triangolo di Taglia”. Il triangolo di taglia è lo spazio formato dal profilo del fianco e da quello del lato interno del braccio rilassato lungo il fianco. La differenza di forma e grandezza di uno dei triangoli può essere indicativa delle presenza di una scoliosi.
- Valutazione del “Filo di Piombo”. Si tratta di far passare un filo a piombo virtuale in corrispondenza della linea mediana del bambino osservato lateralmente, ed in corrispondenza del solco tra i due glutei del bambino osservato posteriormente. Una deviazione suggerisce la presenza di scoliosi.
ATTENZIONE! L’inizio della fase puberale è il periodo più critico per l’insorgenza di patologie alla colonna vertebrale. La presenza di questi segni richiede una prima valutazione del pediatra di base o un eventuale controllo specialistico da parte di personale sanitario competente.